Quinto appuntamento con i Grandi Fotografi, Mary Ellen Mark.
Mary Ellen Mark nasce nella periferia di Philadelphia, in Pennsylvania, il 20 marzo 1940 e comincia giovanissima, aveva solo 9 anni, a scattare fotografie.
Dopo aver conseguito il diploma di laurea in pittura e storia dell’arte, si specializza in fotogiornalismo, frequentando un master presso la Anneberg School for Communication.
Attraverso il suo sguardo è riuscita a dar visibilità a tutto ciò che molti di noi considerano invisibile, era attirata da tutti coloro che erano fuori dall’ordinarietà, aveva la capacità di entrare subito in contatto con i suoi soggetti, restituendoci così la vera anima di chi era fotografato.
Per oltre cinquant’anni, ha viaggiato molto per realizzare immagini che riflettessero un alto grado di umanesimo, non a caso è riconosciuta come una delle nostre fotografe più rispettate e influenti.
Le sue immagini delle diverse culture del nostro mondo sono diventate punti di riferimento nel campo della fotografia documentaria.
L’essenza di Mary Ellen Mark.
“Mary Ellen Mark ha trascorso tutta la sua vita come umanista, volendo portare rappresentazione, visibilità a coloro che evitavano la società… l’invisibile, il sinistro, il vulnerabile” – Alona Pardo.
Scrive Mary Ellen Mark: “Devi voler essere un interprete piuttosto che un illustratore. Cerca di andare oltre a ciò che ti è di fronte. Cerca di interpretare che cosa vedi piuttosto che limitarti ad immortalarlo. Mostra il tuo punto di vista e cosa senti nei confronti del soggetto. Cosa vuoi dire? Perché sei lì? Sii un interprete quindi, non un semplice osservatore. Pensa a quanto sei vicino, all’angolazione scelta, come la luce colpisce il soggetto. E’ troppo scura è troppo chiara? Non aver paura di essere te stesso, rifletti su cosa stai pensando mentre fotografi”.
Le sue fotografie, principalmente in bianco e nero, ritraggono mostri sacri del cinema come Woody Allen, Catherine Deneuve, Marlon Brando, passando dai bordelli di Bombay arrivando fino a Madre Teresa.
Gli scatti presenti nella gallery sono la sintesi di molti anni di lavoro che hanno immortalato fasi e momenti di culture di tutto il mondo: testimoniando problemi sociali come i senzatetto, la solitudine, la tossicodipendenza e la prostituzione, i malati mentali in Oregon, in pratica andando a toccare le fondamenta della fotografia documentaria.
“Sono una fotografa documentarista. La realtà è così bizzarra, non potresti mai pensare a quelle idee. Gli scrittori di narrativa sono grandiosi nel senso che possono immaginare. Non potrei mai “immaginare” le cose. Quello in cui sono davvero brava è guardare – questo è il mio forte – essere in grado di tirare fuori le cose dalla realtà, per vedere cosa c’è di strano e reale“.
Mary Ellen Mark ha pubblicato circa una ventina di libri, il primo pubblicato nel 1974 è stato “PASSPORT”, con una raccolta di primi lavori fotografici dal 1963 al 1973.
Altri libri pubblicati sono:
WARD 81 (1979), fotografie dal reparto 81, un reparto di sicurezza femminile dell’Oregon State Mental Institution, l’unico reparto per donne nello stato.